“Vi racconto le avventure del mio don Pietro”

Pierpaolo Garbaccio Bugin ama inserire personaggi di fantasia in contesti storici ricostruiti nei dettagli

 

Personaggi di fantasia agiscono in un contesto storico ricostruito con attenzione, intrecciando vicende documentate, aneddoti familiari ed episodi di pura immaginazione, nei romanzi di Pierpaolo Garbaccio Bugin. Classe 1975, originario di Mosso, impiegato di banca, ma da sempre affascinato dai libri e dalla letteratura, così come dall’arte e dalla storia, pur definendosi «uno scrittore della domenica», ha già dato alle stampe due romanzi con la casa editrice Il Seme Bianco, legata alla Castelvecchi: «Il devoto Giacobino» del 2019 e «Come fanno gli alberi» fresco di pubblicazione.

Due «thriller storici», che esplorano le sue radici familiari e che, ambientati negli anni 1799-1800, quelli dell’invasione dell’Italia da parte di Napoleone, hanno per protagonista lo stesso personaggio. «Il primo – racconta l’autore – è nato quasi per gioco. Avevo fatto una ricerca che mi aveva permesso di ricostruire il mio albero genealogico, nella sua linea paterna, fino al 1500. Come regalo a mio padre ho quindi inserito le vicende di un nostro antenato. Non sono di famiglia nobile, ma sono fiero delle mie radici e nel romanzo ho voluto raccontare proprio le vite delle persone comuni, spesso dimenticate dalla storia ufficiale, ma che più direttamente pagano le conseguenze di chi la storia la detta. Nelle mie intenzioni il racconto doveva essere semi-privato, ma un amico l’ha proposto alla casa editrice che lo ha apprezzato. Il secondo romanzo è nato quindi come una sfida con me stesso. Ho voluto mettermi alla prova ancora sulle mie radici, ma esplorando il ramo materno, che proviene dall’Appennino Frignano e da Padova».

Protagonista dei due intrecci è Don Pietro Bergesi, vicario di Mosso (personaggio di pura invenzione), che si trova invischiato in situazioni avventurose, tra missioni segrete, intrighi politici, delitti, personaggi da salvare, oggetti da custodire e consegnare. Se la prima trama si dipana tutta sul territorio biellese, la seconda è una sorta di storia «on the road», vissuta su una carrozza che parte da Mosso in direzione Est. Nel suo viaggio il protagonista incontra personaggi reali, dallo scrittore Stendhal a Papa Pio VII, fino ad Antoine Christophe Saliceti, assiste alla battaglia di Marengo, vede Parma e Polinago, infine giunge a Cartura, nella cui chiesa, al cospetto dell’affresco di Giandomenico Tiepolo, vive uno dei momenti decisivi. «L’intreccio – continua l’autore – mi ha offerto lo spunto per descrivere quei luoghi, che ho conosciuto attraverso i racconti della nonna e della bisnonna. Ho inserito anche aneddoti e vicende familiari, che si riferiscono a guerre più vicine a noi, ma che ho traslato e contestualizzato in un’epoca più lontana». La conclusione di questa seconda avventura vede Don Bergesi profondamente cambiato, ma lascia aperta la porta per un terzo romanzo: «Un’idea su quella che potrebbe essere la continuazione ce l’ho, anche se al momento preferisco lasciare in sospeso questo personaggio. Sto invece pensando ad altre due storie, svincolate da vicende familiari, legate a periodi storici molto diversi».

La recensione è stata riportata fedelmente dal quotidiano «La stampa» del 31 agosto 2021.

AUTORE: Pierpaolo Garbaccio Bugin
TITOLO: Come fanno gli alberi
COLLANA: Magnolia
ISBN: 9788833612478
PAGINE: 184 p.
PREZZO: 16,90 €

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